Make Love With Design
Organizzata da Map Design in collaborazione con il Comune di Milano e con il sostegno di Lila (Lega Italiana Lotta contro l’Aids), la mostra Make Love With Design ha presentato i prototipi di 44 porta-preservativi realizzati da famosi artisti e designer provenienti da tutto il mondo.
Tra gli altri, hanno partecipato con i loro progetti: Karim Azzabi, Emmanuel Babled, Clare Brass, Silvia Centeleghe, Giulio Ceppi, Aldo Cibic, Susan Cohn, Matali Crasset, Riccardo Dalisi, Paolo Deganello, Anna Deplano, Giuseppe Di Somma, Nedda El-Asmar, Cecilia Flegenheimer, Piero Gaeta, Ilaria Gibertini, Raffaele Iannello, Randi Kristensen, Ugo La Pietra, Jeremy Magdalou, Angelika Mörlein, Julian Pastorino, Marina Paul, Sonia Pedrazzini, Oscar Peña, Michelangelo Petralito, Alessio Pozzoli, Pablo Pretini, Alejandro Ruiz, Toby Sanders, Denis Santachiara, Francesco Scansetti, Naoko Shintani, Michele De Lucchi, Shuji Tono, Paolo Ulian.
La mostra, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’esistenza del preservativo (ai tempi considerato ancora un tabù da nascondere) e per promuoverne l’uso, ha avuto luogo a Milano, in due periodi e in due sedi molto prestigiose presenti nel cuore della città:
• La prima edizione si è svolta dal 24 febbraio al 4 marzo 1999 presso lo spazio espositivo La Posteria, in zona Brera.
• La seconda edizione ha invece avuto luogo dal 2 al 5 settembre dello stesso anno all’interno della vetrina principale di Fiorucci, storico negozio in piazza San Babila.
Raffaele Iannello, il più giovane tra i designer in mostra (aveva appena 24 anni mentre l’età media degli altri partecipanti era circa il doppio), ha presentato il progetto intitolato “Il Piacere Supremo” (sottotitolo: “Guida pratica per raggiungerlo”). Si tratta di un finto libro che, al suo interno, racchiude degli oggetti monouso sigillati in una bustina sottovuoto. Un libro da tenere sempre sul comodino, da aprire in caso di necessità (e/o di compagnia).
Nelle intenzioni del designer, questo voleva essere un modo ironico per parlare del preservativo, sdoganandolo dall’allora suo status di prodotto da nascondere e promuovendolo ad oggetto da esibire con orgoglio. Per far ciò lo ha accostato ad altri prodotti che, solitamente, vengono utilizzati subito prima e subito dopo di lui.
Curiosità: il designer di questo progetto ripudia totalmente il fumo e non ha mai fumato in vita sua, quindi per la scelta dell’ultimo prodotto inserito nella composizione ha preso spunto solo da ciò che appartiene all’immaginario collettivo.
Questo progetto, assieme a tutti gli altri in mostra, è stato inserito nel catalogo ufficiale pubblicato per l’occasione. Un vero e proprio libro da collezione, che racchiude anche interventi di famosi romanzieri, anche loro chiamati a far cambiare idea a chi ai tempi considerava l’uso del preservativo ancora un tabù.